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SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2012: UN UNICO EVENTO

SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2012: UN UNICO EVENTO

Per l’edizione 2012 – dal 25 al 29 ottobre nel Lingotto Fiere e nell’Oval di Torino – Salone del Gusto e Terra Madre saranno un unico evento caratterizzato dallo slogan “Cibi che cambiano il mondo”.
Le due manifestazioni portano a compimento un percorso già tracciato dal 2004, l’anno in cui è nata Terra Madre, e che le ha viste sempre affiancate in una scelta precisa e consapevole: il mondo del cibo e della gastronomia non può prescindere da chi lavora la terra, da chi trasforma ogni giorno la natura in cultura, da chi sente su di sé, sui suoi campi e sulla propria comunità il peso di problemi ecologici, climatici, economici, sociali sempre più soffocanti.
Salone del Gusto e Terra Madre 2012 si pone dunque come una grande narrazione collettiva, completamente aperta al pubblico (e gli incontri di Terra Madre lo sono per la prima volta). Si parte dal racconto delle persone e dei territori per gustare meglio, capire di più, incontrare e scambiare. La rete delle comunità del cibo si unisce all’incredibile patrimonio del Salone, fatto di produttori, cuochi, laboratori, attività educative, presìdi, lo arricchisce e offre nuove opportunità ai visitatori, con tutti gli appuntamenti classici e un fitto programma di conferenze.
E’ per questo motivo che, durante la prima presentazione del 28 maggio a Torino, il presidente della Regione, Roberto Cota, ha sostenuto che “il Salone del Gusto-Terra Madre è uno dei progetti prioritari sui quali è giusto investire pur in un momento di crisi che impone di usare con grande parsimonia i soldi pubblici. Il cibo e l’enogastronomia sono prima di tutto vita, come ci ricordano i tanti bambini che ogni giorno nel mondo muoiono di fame e anche le tante persone che da noi ogni giorno passano alle mense per i poveri. Il cibo è educazione alimentare e ha un grande ruolo nella prevenzione delle malattie, ed è un pezzo della storia della cultura e delle tradizioni del Piemonte. Un Piemonte in trasformazione, che vede l’agricoltura come un settore di grandi potenzialità che possono creare posti di lavoro accorciando la filiera e attraverso una formazione adeguata”.

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