TOP-MENU

OLTRE MILLE CACCIATORI CON ORSI E DALL’OLIO AL CONVEGNO DI IGEA MARINA (RN)

OLTRE MILLE CACCIATORI CON ORSI E DALL’OLIO AL CONVEGNO DI IGEA MARINA (RN)

L'intervento di Dall'Olio

L'intervento di Dall'Olio

Ha riscosso un enorme successo, lo scorso 23 luglio a Bellaria Igea Marina (Rn), l’incontro pubblico dal titolo “Facciamo il punto sulla caccia” organizzato dalla Federcaccia dell’Emilia-Romagna. Oltre mille cacciatori, provenienti da molte province d’Italia, hanno affollato la sala del Centro Congressi Europeo, per ascoltare il presidente nazionale Federcaccia, Gianluca Dall’Olio, e il sen. Franco Orsi, relatore del progetto di modifica alla 157/92.

Impeccabile l’organizzazione del convegno, moderato dal consigliere di presidenza Fidc Paolo Pini. Hanno aperto i lavori il presidente provinciale della Sezione di Rimini, Stefano Bianchini, e il presidente regionale della Fidc Emilia-Romagna, Stefano Merighi, che durante il suo intervento ha sottolineato come “riqualificare e legittimare il ruolo del cacciatore non può non passare attraverso una modifica della legge 157/92“. “E se è pur vero che in alcune zone d’Italia questa legge non ha ancora trovato applicazione è altrettanto vero che altre regioni, e l’Emilia Romagna fra queste, soprattutto con il contributo di noi cacciatori, sente comunque il bisogno di un ammodernamento di questa legge“.

Oltre che di legge quadro si è parlato anche del nuovo manifesto per il tesseramento Fidc 2009/2010, per il quale la nuova presidenza Fidc ha ricevuto molti elogi e grandi testimonianze di solidarietà da parte di tutti gli intervenuti.

Clicca qui per ascoltare l’audio

Gianluca Dall’Olio

Noi abbiamo inteso utilizzare l’immagine che  è stata sottoposta ad una serie di polemiche con un semplice intento, –  ha affermato il presidente nazionale Gianluca Dall’Olio – credo che l’intento sia riuscito, anche in base alle dimostrazioni di solidarietà espresse“, ha affermato, “Abbiamo inteso di utilizzare un’immagine in cui credo che la maggior parte di tutti noi, e credo anche la maggior parte dei cacciatori italiani si possono individuare, il vissuto della nostra infanzia. Credo che ognuno di noi abbia avuto al fortuna di essere accompagnato, di essere portato a caccia dal proprio genitore ed è in quel meccanismo che noi vediamo anche la necessità di conservare questa consuetudine e di poter far sì che venga trasferita la nostra cultura“.

Entrando nel merito delle modifiche alla 157/92 il presidente Dall’Olio ha fatto notare come già in passato, con un Governo dello stesso colore, che aveva una maggioranza significativa in Parlamento, un iter di modifica, quello del progetto Onnis, abbia riportato un esito assolutamente negativo. “Noi – ha affermato – vorremmo che non succedesse più, perché credo che questa legge abbia bisogno finalmente, a maggior ragione anche rispetto a quattro anni fa, di essere modificata in molti dei suoi aspetti“. “Il fatto che in questo Paese il Ministero che ha competenza in materia ambientale e faunistico-venatoria, il ministero dell’Agricoltura, non sia dotato di un ufficio che abbia competenze e capacità tecnica per confrontarsi su questa materia rende questo Paese l’ultimo Paese che ha questa debolezza e questa mancanza in tutto lo scenario europeo”, ha sottolineato Dall’Olio, “Non è possibile che lo Stato, che ha competenza di salvaguardia dell’ambiente e della fauna, competenza anche nell’indicazione delle specie cacciabili e dei tempi di caccia, si faccia surrogare in questo compito dall’Istituto nazionale della fauna selvatica“.

Dell’impianto fondativo della 157/92 il presidente nazionale ha detto che “ha dato là dove è stato applicato, ottimi risultati in termini di gestione, e ottimi risultati anche in termini di carniere, con una rinascita anche di selvaggina che fino a qualche tempo fa aveva subito drammaticamente dei crolli di densità e di qualità della stessa“. “Non ha funzionato – ha precisato – il prelievo della migratoria. La migratoria è una materia delicata, perché la fauna migratoria è patrimonio della comunità internazionale, quindi è una materia che va affrontata con delicatezza, però credo che vada affrontata anche dal punto di vista dell’ammodernamento e dell’aggiornamento“. “L’aggiornamento, dal punto di vista di Federcaccia, è una diversa programmazione della mobilità alla migratoria. Un rispetto delle esigenze e delle competenze delle regioni. Noi  avevamo chiesto 15 giorni di mobilità assoluta e totale, lo abbiamo suggerito nella nostra proposta di legge“.

Clicca qui per ascoltare l’audio

Gli interventi programmati

Molti gli interventi programmati che sono seguiti a quelli del presidente e che hanno spaziato dalla gestione alla migratoria, fino alle questioni legislative. Di tutto questo e di molto altro hanno parlato Graziano Togni, vicepresidente della Federcaccia Emilia-Romagna, Massimo Neri, presidente della Fidc Forlì-Cesena, Claudio Castagnoli, Comandante della Polizia provinciale di Ferrara, Italino Babini, presidente della Fidc di Ravenna, Alberto Roscetti presidente della Fidc di Pesaro-Urbino, William Landini, presidente dell’Atc 3 di Reggio Emilia, Romano Tambini, dell’Atc Ravenna 1 e Franco Livera, presidente provinciale della Fidc di Piacenza, Giuseppe Giovannini, consigliere provinciale della Federcaccia di Forlì-Cesena.

Clicca qui per ascoltare l’audio

Il senatore Orsi

Molto esteso ed apprezzato l’intervento del sen. Franco Orsi, che ha annunciato che, riguardo all’iter di modifica della 157/92, ha affermato: “Credo che noi arriveremo alla Camera intorno a Natale o all’inizio dell’anno prossimo“, sottolineando che da ottobre a novembre alla Camera dei deputati sarà periodo di Finanziaria e che quindi la discussione sulla modifica inizierà in quella sede solo successivamente. “L’avventura con la quale condividiamo il percorso della riforma – ha affermato – in fondo ci deve far guardare con un certo ottimismo, perché quando noi parliamo delle esigenze e delle ragioni per le quali dopo 17 anni occorre metter mano alla 157 noi diciamo la verità e quindi io dirò la verità a voi, anche delle preoccupazioni e delle difficoltà che ci sono, che parte però dalla speranza e dalla convinzione che siccome noi diciamo la verità, siccome le ragioni per le quali la 157 deve essere aggiornata sono presenti, dobbiamo anche credere, anche più di quello che abbiamo creduto in passato, che queste ragioni e questa verità riusciranno a convincere una maggioranza parlamentare, riusciranno a convincere questa società che non ci ama e riusciranno a portare a casa una buona riforma“.

Il manifesto della campagna di adesione di Federcaccia ha ricordato e dimostrato come abbiamo in realtà da affrontare un problema culturale“, ha sottolineato il senatore, secondo il quale il volto del Paese si è trasformato, rendendo predominante una cultura di tipo cittadino, che considera con ostilità l’attività venatoria.

Nessuno mi può convincere che l’opinione della maggioranza degli italiani è quella espressa dagli organi di stampa“, ha detto, facendo notare come nel 1992 una legge conservativa era una risposta alla logica della caccia: tutelare una risorsa per poterne fruire. Dopo 17 anni la situazione faunistica e il rapporto dei cacciatori sul territorio è radicalmente cambiato, i cacciatori si sono dimezzati, alcune specie si sono decuplicate, alcune specie che erano di interesse venatorio nel 1992 oggi lo sono, come ricordato dal senatore, che ha parlato di come ungulati e cinghiale abbiano cambiato il volto della caccia in Italia, creando anche dinamiche di crescita dei danni. “Proprio oggi ho presentato l’emendamento, come relatore, per l’abrogazione della possibilità di andare a caccia a 16 anni, l’ho fatto, in accordo anche con il mio gruppo, per la necessità di evitare che il dibattito della riforma sulla caccia diventasse il dibattito della caccia a 16 anni“. Il senatore ha anche sottolineato che ci sono importanti ragioni sociologiche per consentire la caccia a16 anni, ricordando inoltre che imbracciare il fucile è solo una minima parte di quello che rappresenta l’azione venatoria. Direttive europee, caccia per periodi e per specie, gestione, prelievo faunistico, migratoria, valenza dei dati scientifici, il senatore ha affrontato tutte le questioni che rendono necessaria la modifica alla 157/92 sottolineando che modificare tale legge non è una questione politica, ma che i cacciatori, soprattutto a livello territoriale, devono far ascoltare le proprie ragioni. Dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna, regioni che “hanno realizzato la gestione della 157 nella maniera più avanzata“, ha affermato “mi aspetto che arrivi il condizionamento politico nazionale che faccia sì che alcune cose vengano modificate, perché ci sono cose che non hanno più senso“.

Clicca qui per ascoltare l’audio

Valeria Bellagamba

Le foto dell’evento

, , ,

Le foto presenti su La Dea della Caccia sono in parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione potranno segnalarlo alla redazione - info@ladeadellacaccia.it - che provvederá prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.